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ELLE DECOR ITALIA: THE VENICE ISSUE

Issue
MAY 2023
Pages
from 276 to 285

LUCA BOMBASSEI / SCRIGNO SEGRETO

L’abitazione di un collezionista d’arte, progettata da Luca Bombassei, si sviluppa in una sequenza di gradini sospesi. Per conquistare la luce.

 

“Lungo il grande flusso di turisti che si muove verso San Marco, esistono piccoli cuori pulsanti di vita vera, dove abitano i veneziani. Campo Santo Stefano ne è un esempio perfetto: un salotto dove ci si ritrova a bere il caffè o l’aperitivo da Paolin, uno dei bar storici di Venezia. In questa zona si tiene anche un mercato dell’antiquariato dove scovare pezzi in vetro di Murano, o anche di design, che sfuggono ai meno attenti”, ci spiega l’architetto Luca Bombassei mentre raggiungiamo a piedi Campo San Maurizio, dove ha curato il progetto di una piccola casa. Il committente è un collezionista d’arte contemporanea, nato a Roma ma veneziano di adozione che ha scelto la città, tra le principali capitali dell’arte, anche perché ospita la Biennale, una delle realtà culturali più importanti al mondo. Desiderava un ‘nido’ confortevole, una sorta di luogo segreto e lontano dal mondo, benché posizionato nel centro storico, dove ripararsi dalla frenesia della folla”. Come in molte abitazioni, si accede alla dimora da un ingresso indipendente nella calle, nonostante l’appartamento si trovi ai piani alti di un palazzo antico.

“Si sviluppa in verticale, anelando alla luce, come un girasole che si muove in tutte le direzioni”, prosegue Bombassei. “Una conquista che avviene sfruttando le diverse aperture, in totale 10 finestre al primo livello e 8 a quello superiore, oltre al velux nel tetto. L’intervento, ispirato a questa ascesa verso l’alto, ruota attorno a un labirinto di scale differenti, raccordate dalla matericità della pietra. Dall’ingresso la salita, ripida e lineare, è sottolineata dal corrimano luminoso disegnato da Chipperfield mentre, nella zona giorno, i gradini sospesi diventano veri e propri segni architettonici che accentuano la forza delle opere fotografiche lungo il percorso. Mentre il rivestimento a specchio sotto le pedate fa sì che, guardandola dal basso, si annulli la volumetria della scala stessa. Per rispondere al desiderio di un living di ampio respiro che potesse accogliere gli amici, così come di un tavolo dove cenare in tanti, un importante intervento a livello strutturale ha permesso di spostare la cucina e la sala da pranzo all’ultimo livello. Abbiamo voluto poi distaccarci dalla tradizione veneziana, preferendo materiali come il legno, oltretutto tagliato alla francese, la pietra serena – tipica di altre regioni italiane – e il ferro industriale. Questo per rendere l’atmosfera un po’ più urbana, spingendo al tempo stesso verso una rilettura contemporanea della città”. L’esigenza di contenere i molti volumi del padrone di casa ha dato lo spunto a Bombassei per disegnare una grande libreria a nastro che corre lungo tutto il perimetro del living, così da lasciare la parte superiore delle pareti come spazio libero per le opere d’arte. Una sorta di fascia in ferro e specchio che, oltre a raccogliere libri e cataloghi di mostre, funge da appoggio per i vetri da collezione, le ceramiche e le opere fotografiche, che non necessariamente devono essere appese.

“Anche il tema del colore è stato fondamentale: il grigio neutro e materico della scatola architettonica gioca in perfetto contrasto con il totem di Sottsass in ceramica lucida e con l’arazzo ricamato di Guillermo Galindo, ma anche con il lavoro rosa e celeste di Andro Wekua in camera da letto,”, prosegue l’architetto.
Gli arredi aggiungono ulteriori tocchi cromatici: dal divano rivestito in velluto turchese al tappeto antico cinese in soggiorno, dal mobile sospeso laccato bordeaux di Cappellini al lampadario Anni 50 nella sala da pranzo. Le superfici specchianti, infine, permettono alla luce riflessa nell’acqua dei canali di diffondersi negli ambienti. Al mattino presto, con il sole che entra da est nel soggiorno e illumina i vetri di Murano, è il momento perfetto per immergersi in una buona lettura, sprofondati nella poltrona Soriana bianca disegnata da Afra e Tobia Scarpa o accoccolati sull’iconica Margherita di Franco Albini. Lontani dalla frenesia della folla e ben consapevoli di un lusso, intimo e discreto, che non ha pari.

Testo dii Francesca Benedetto
Foto di Andrea Ferrari

Luca Bombassei
studio
Corso Venezia 24
20121 Milano, ITALY
Partita IVA
03314770961

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