ELLE DECOR ITALIA: CLASSIC REVOLUTION
MARCH 2021
from 114 to 123
ELLE DECOR ITALIA
Luca Bombassei ci accoglie nel suo studio milanese con il calore del padrone di casa. L’ampio appartamento, al piano alto di un elegante edificio del secolo scorso, dove l’architetto ha vissuto per dieci anni, conserva i suoi tratti inconfondibili: i candidi stucchi a soffitto, il parquet antico di recupero e l’iconico neon, opera di Claire Fontaine, su una parete del living.
Ma l’energia che si respira è tutta nuova. “Ho un forte legame affettivo con questo luogo, tanti ricordi di momenti vissuti, così ho deciso di trasformarlo in uno spazio che racconta l’evoluzione del mio modo di lavorare, molto legato agli eventi che ci hanno toccato così da vicino”, spiega Luca. “Non più uno studio tecnico, ossessivamente funzionale, ma una sorta di atelier in cui i progetti vengono pensati a quattro mani con il committente che apprezza l’atmosfera e il comfort di una vera casa, dove i confini con gli ambienti di lavoro possono e devono essere sempre più fluidi”.
Ci accompagna in un percorso sorprendente che svela le nuove funzioni delle stanze. Il grande soggiorno, con il camino e i bow-window che affacciano su corso Venezia, accoglie oggi quattro tavoli, postazioni che favoriscono un dialogo continuo mantenendo la distanza di sicurezza. Le opere d’arte, scelte con cura dalla sua collezione, sono vere e proprie presenze che animano lo spazio. Come gli elementi della serie ‘Gummo’ di Lara Favaretto, rulli da autolavaggio collegati a un motore elettrico che li fa ruotare a intermittenza.
Prende vita così un vortice di colori e sfumature che crea l’effetto di un dipinto astratto. Tutti i lavori selezionati sono stati inseriti nello studio per lo più come installazioni. “Stesso discorso per l’opera di Lucio Fontana che ho nel mio ufficio personale. Alla Biennale di Venezia del 1966 le sue tele suscitarono la reazione indignata della commissione che lo aveva invitato a partecipare con delle sculture. Ma la risposta dell’artista fu che i suoi tagli e i suoi crateri rappresentavano un fatto nuovo, diventando altro. Anche scultura”. Negli ambienti alle due estremità del salone Bombassei ha inserito gli elementi più inaspettati.
“Nel 2019 ho acquistato a un’asta di Phillips, gli arredi e le boiserie di Casa Lucano (nota anche come Casa di Fantasia), un appartamento milanese progettato da Gio Ponti nel 1951 e decorato con interventi di Piero Fornasetti, Fausto Melotti, Giordano Chiesa ed Edina Altara. Avevo visitato la retrospettiva su Ponti al Musée des Arts Décoratifs di Parigi e ho fatto di tutto per far sì che un tassello della storia del design italiano tornasse in città. L’idea di ripristinare quell’immaginifico ed eclettico capolavoro, nel quale i volumi si materializzano attraverso l’artificio del trompe-l’oeil, ha vinto su ogni senso pratico. Devo ammettere infatti che non ho considerato subito le dimensioni”.
In realtà le armadiature e le boiserie si sono adattate perfettamente alla sala da pranzo, oggi adibita a sala riunioni, e allo studio personale di Luca, nell’ex camera da letto. “Credo che il suo valore vada al di là degli elementi che lo compongono (mobili, lampade, maniglie, mensole in ottone e tanto altro), è tutto nella sua poesia, frutto della collaborazione tra diverse mani creative”, conclude Bombassei. “È stato emozionante scoprire, sul retro di pannelli e oggetti, le note a matita degli autori con le indicazioni alle maestranze per assemblarli. Ho cercato di far rivivere questo intervento come immagino Ponti l’avesse pensato. Ricreando oggi, nel dialogo con l’arte contemporanea, il compromesso sinergico del progetto originale.
Testo di Francesca Benedetto
Foto di Andrea Ferrari
studio